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Guida Turistica di Parabita (LE)

Parabitia è un importante centro archeologico dell'entroterra salentino. Nelle sue grotte furono infatti ritrovati alcuni reperti risalenti al paleolitico, testimonianza diretta della presenza dell'uomo di Neanderthal nel bacino del mediterraneo.

Collegamenti

La località è collegata con la linea ferroviaria di Lecce, "la littorina", in direzione Gagliano del Capo.

Per chi viaggia in auto, sempre da Lecce, è necessario imboccare la S.S 101 per Gallipoli, proseguire fino allo svincolo Gallipoli/Alezio, prendere la S.P 361 Gallipoli/Maglie, superare il centro abitato di Alezio fino allo svincolo Parabitia/Tuglie e infine proseguire per Parabitia.

Dista circa 80 km dall'aeroporto di Brindisi dove è disponibile un bus/navetta per la città di Lecce.

Attrazioni

In località "Monaci" è possibile esplorare le grotte d'interesse naturalistico e culturale tra cui la Grotta di Venere. L'antro prende il nome dalle due statuine scolpite sulla pietra in osso di cavallo e raffiguranti due donne in gravidanza, dette appunto veneri, dea simbolo del culto della maternità e della fertilità. Quelle di Parabitia sono veneri particolari: le braccia infatti si riuniscono nel ventre differendo così dalle statue del resto d'Europa.

Bello il castello aragonese di epoca tardo medioevale. Nel corso degli anni la struttura è stata oggetto di numerosi restauri che oggi ne lasciano poco intravedere l'aspetto originale. Tra i palazzi civili, Palazzo veneziani, risalente alla breve dominazione veneta del paese, Palazzo Ferrari, situato nel centro storico di Parabitia, Palazzo Vinci, uno tra i più antichi della città e Palazzo Castriota.

Alle porte di Parabitia si trova la basilica dedicata alla santa protettrice della città, Santa Maria della Coltura. Un progetto dell'architetto Napoleone Pagliarulo in stile romantico-bizantino e gotico. All'interno la basilica custodisce un prezioso affresco risalente al XII secolo e raffigurante la Vergine sull'altare maggiore in stile bizantino, mentre sulla parete in fondo si può ammirare il rosone istoriato, un Cristo Re dalla cui figura si dipartono i dodici raggi. Nel 1999 il santuario è stato elevato a Basilica minore da papa Giovanni Paolo II.
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