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25 Aprile - Festa della Liberazione

25 AprileIl 25 aprile è una festività civile ricorda la liberazione dalla dittatura e dall'occupazione straniera: fu il giorno che segnò la nascita di una coscienza popolare e che vide il popolo stesso fautore di una sorta di rivoluzione che portò alla democrazia, quale ora noi la conosciamo. Questa data venne assunta a simbolo della nuova Italia in riferimento agli avvenimenti che segnarono quella lontana primavera del 1945, anno in cui terminò la seconda guerra mondiale.
Per capire il significato vero e profondo della ricorrenza occorre però fare un salto indietro nel tempo e ripercorrere oltre un ventennio di storia italiana.

IL FASCISMO AL POTERE (1922 - 1943)

Nel'ottobre del 1922, dopo la Marcia su Roma, il re affidò a Benito Mussolini il compito di formare un nuovo governo che normalizzasse un'Italia che era uscita in una situazione disastrosa dalla Prima Guerra Mondiale. Il primo periodo dell'esecutivo composto da ministri fascisti e di altri partiti parve soddisfare le aspettative; pochissime erano le voci dissidenti e la polizia spesso sorvolava quando squadracce di camicie nere "punivano" qualche socialista.

Nel 1924 Giacomo Matteotti venne sequestrato e ucciso dopo aver denunciato pubblicamente in un suo discorso alla Camera i brogli e le violenze che avevano caratterizzato le elezioni che avevano visto una schiacciante maggioranza del PNF, a quel punto fu chiaro che si stava instaurando una vera e propria dittatura che prese forma con le leggi "fascistissime". Furono aboliti i partiti politici, i sindacati, il diritto di sciopero, la libertà di stampa, vennero istituiti il confino di polizia e il tribunale speciale per i nemici dello Stato e nacque l'OVRA, la polizia segreta.

Fu proprio allora che nacque e lentamente si diffuse l'antifascismo e fu proprio questo sentimento che portò al "25 aprile". Era un movimento clandestino che contava tra le sue fila sia cattolici che socialisti e comunisti e vide molti suoi aderenti costretti a rifugiarsi all'estero per evitare il carcere e il confino, ma a volte la mano lunga del duce arrivava anche oltre confine, come per i fratelli Rosselli uccisi in Francia.

Intanto gli avvenimenti si susseguivano.

Mussolini conquistava l'Impero, invadeva la nazione "sorella" Albania, proclamava l'autarchia per far fronte alle sanzioni economiche comminate dalla Società delle Nazioni, stringeva il Patto D'Acciaio con la Germania nazista ed emanava le leggi razziali. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale vide un duce consapevole della pochezza dei mezzi bellici a disposizione che mantenne la neutralità, ma la veloce e vittoriosa avanzata tedesca lo convinse che un intervento breve e incisivo nel conflitto avrebbe portato alla nazione immensi vantaggi.

Ma la debolezza militare italiana fu ben presto chiara sia all'alleato germanico che ai nemici e nel luglio del 1943 gli Anglo-Americani sbarcarono in Sicilia. Per evitare l'assoluta disfatta il re fece arrestare Mussolini e avviò in gran segreto trattative per la firma di un armistizio; l'annuncio della fine delle ostilità (8 settembre 1943) lasciò gli alti gradi dell'esercito italiano senza ordini, mentre le truppe tedesche avevano già invaso gran parte della penisola.

L'italia si ritrovò così divisa: il meridione occupato dagli Alleati dove si trasferì il re con il suo nuovo governo e il centro-nord in balia delle truppe naziste.

LA RESISTENZA

In quei giorni di settembre regnò la più completa confusione, mentre la maggior parte dei soldati del regio esercito erano allo sbando gli antifascisti uscirono dalla clandestinità e diedero vita a vari comitati di liberazione che avevano come scopo la resistenza armata contro le forze di occupazione e i collaborazionisti italiani. Intanto Mussolini, liberato da un commando tedesco, fondò a Salò la Repubblica Sociale Italiana, governo fantoccio voluto da Hitler per reggere le sorti del nord Italia.

A quel punto fu la guerra civile.

I gruppi partigiani,di varie ideologie politiche ma accomunati da un sentimento antifascista, sotto il comando di ex ufficiali, si stabilirono nelle zone alpine, appenniniche e collinari e organizzavano imboscate, sabotaggi e agguati contro i nazi-fascisti. Le milizie del duce e degli occupanti tedeschi rispondevano con fucilazioni e rastrellamenti mentre la popolazione civile si ritrovava vittima delle loro rappresaglie.

Mentre gli Anglo- Americani iniziarono una lenta risalita della penisola liberando Roma, Firenze e Ancona, i partigiani lberavano alcune vallate e costituivano delle piccolissime repubbliche in Piemonte, Friuli, Liguria e Val d'Aosta. Sul finire del 1944 i tedeschi e i fascisti fermarono l'avanzata degli Alleati sull'Appennino Emiliano (linea Gotica) e intensificarono l'opera di rastrellamento per debellare il movimento partigiano. Molti capi brigata vennero arrestati e uccisi, la repressione divenne feroce e spesso anche la popolazione civile fu vittima di crudeli rappresaglie.

Il freddo, le sconfitte, la mancanza di rifornimenti e di sostegno da parte degli Alleati videro la crisi della Resistenza, ma al ritorno della primavera ripresero i contatti e le forniture di armi da parte degli Alleati. Le brigate si riunirono nuovamente nel mese di marzo e andarono preparando quella che doveva essere l'offensiva finale.

LA PRIMAVERA DEL 1945

La linea gotica venne sfondata tra il 17 e il 19 aprile e gli Anglo-Americani riuscirono a penetrare nella Pianura Padana entrando nella valle del Po, intanto i partigiani, scesi dai monti, ingaggiavano aspri combattimenti strada per strada per scacciare tedeschi e repubblichini dalle principali città del nord.

Il 21 aprile fu liberata Bologna, il giorno seguente Modena e Ferrara, Reggio Emilia al 25, Parma al 29. Le situazioni più critiche si vennero a creare nei tre maggiori centri del nord: Genova, Torino e Milano

Il 25 aprile a Genova il comandante tedesco, vistosi accerchiato dai partigiani attestati sui monti circostanti, trattò la resa, ma alcuni reparti e i fascisti della Decima Mas decisero di continuare la battaglia e di distruggere il porto. I violentissimi combattimenti continuarono fino al 27, ma il porto fu salvo.

A Torino i partigiani arrivarono il 28 aprile ma, mentre le truppe tedesche abbandonarono la città, i fascisti continuarono la lotta fino al 1 maggio quando giunsero gli Americani.

A Milano l'insurrezione ebbe il via il 25 aprile quando i partigiani si attestarono sulla cerchia dei navigli, tuttavia riuscirono ad entrare in città solo tre giorni dopo all'arrivo di altre brigate di rinforzo.

IL 25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE

La data che segnò l'inizio dell'insurrezione di Milano venne presa come giornata simbolo della liberazione e divenne festa nazionale nel 1946 quando in molte città italiane vennero organizzati cortei, commemorazioni e manifestazioni in ricordo degli eventi che avevano contrassegnato l'aprile precedente.

Da allora la festività civile divenne un momento di raccoglimento per rendere omaggio ai tanti caduti che combatterono per la libertà e, nello stesso tempo, le varie manifestazioni furono un modo per riaffermare che la democrazia è stata anelata, conquistata e costruita dagli italiani tra mille difficoltà.

Da sempre si celebra la giornata con deposizione di corone di fiori ai monumenti ai caduti della Resistenza e in diverse città si tengono cortei che vedono sfilare coloro che ebbero parte attiva nel movimento antifascista o che furono vittime della dittatura.

25_Aprile___Milite_ignoto.jpgA Roma è il Capo dello Stato che si incarica di deporre fiori al monumento del Milite Ignoto, tenere un discorso e assegnare riconoscimenti e medaglie al valore alle località e ai familiari di coloro che si distinsero particolarmente nella lotta contro la dittatura o che furono vittime delle rappresaglie nazi-fasciste. Solitamente il Presidente della Repubblica è affiancato dai ministri della Difesa e dell'Interno e dalle più alte cariche militari. Alla cerimonia ufficiale si affiancano poi numerosi cortei che prendono il via da diverse zone della città; in serata nell'area tra Porta San Paolo, Piramide Cestia e Piazzale Ostiense si tiene la proiezione di un film dedicato a quel periodo storico.

Collegati alle celebrazioni del 25 aprile sono anche alcuni eventi sportivi, come la internazionale gara ciclistica del Gran Premio della Liberazione e la Maratonina della Cooperazione.

A carattere religioso invece la tradizionale processione della Madonna dei Monti che si tiene nell'omonimo quartiere, mentre ai Parioli, in via Cimarosa ha luogo il mercatino dell'antiquariato.

A Firenze si è soliti recarsi in corteo, guidato dalle autorità cittadine civili, militari e religiose al monumento dei Caduti di tutte le guerre per la deposizione di corone di fiori, quindi a Palazzo della Signoria si tengono discorsi commemorativi. Spesso a seguire un concerto aperto al pubblico.

A Bologna il corteo delle autorità rende omaggio ai caduti nella basilica di Santo Stefano e al "Muro della Resistenza", in Piazza Nettuno, dove furono fucilati centinaia di partigiani.
Si svolge anche un tradizionale un corteo accompagnato da musiche, mentre nel pomeriggio si tengono concerti nel centro città.

Torino, città medaglia d'oro al valor militare, celebra i suoi caduti con una funzione religiosa al cimitero Monumentale di Corso Novara, quindi nel pomeriggio, in Piazza Castello, un concerto di numerosi artisti e letture dedicate alla Resistenza.

A Genova
il corteo delle autorità tocca diversi angoli della città dove si svolsero le vicende del 1945, vengono poste corone di fiori al monumento ai partigiani, al cimitero di Staglieno nel campo israelitico e in quello dove sono sepolti i partigiani, quindi si prosegue al ponte Monumentale dove si trova il sacrario dei caduti della Resistenza. Nel pomeriggio si tengono commemorazioni a Villa Migone dove il comando tedesco firmò la resa e, a seguire, un concerto.

Milano è il simbolo della Resistenza e da sempre si tiene invece un corteo affollatissimo di autorità e di associazioni, quello è il "Corteo" per antonomasia che culmina in Piazza Duomo e vede l'intervento di varie personalità legate a quel periodo storico; la commemorazione termina dopo la deposizione di fiori alla Loggia dei Mercanti.

A partire dagli anni '90 le celebrazioni di questa festività sono state viste da una certa parte politica come un'esaltazione del comunismo e sono state spesso disertate dai membri del governo e da molti sindaci. Si è cercato di smorzare il ricordo dei partigiani e dei civili caduti asserendo che anche l'altra parte, i fascisti, avevano subito numerose perdite ed erano anch'essi italiani morti per un ideale. Ma il 25 aprile è stato il primo mattone che gli italiani hanno posto a costruzione della democrazia, a esso sono seguiti il Referendum del 2 giugno del 1946 per la scelta della forma di governo e la Costituzione del 1 gennaio 1948. Non saremmo ciò che siamo se non ci fosse stato il 25 aprile 1945.

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